In un mondo sempre più complesso, esposto a rischi ambientali, sanitari ed economici, il tema della protezione – delle persone, delle imprese e dell’ecosistema – non può più essere rimandato. E la tecnologia sta diventando l’alleato chiave per costruire un sistema più resiliente.
Il futuro della protezione non è più solo una questione assicurativa, ma una sfida di sistema. La tecnologia gioca un ruolo fondamentale.
Durante il convegno “Tech to Protect”, organizzato da AIBA, dedicato al ruolo dell’innovazione nella protezione del tessuto sociale e produttivo italiano è emersa una visione chiara: il futuro della protezione passa dalla prevenzione intelligente, alimentata dai dati e guidata dalla tecnologia.
Nonostante la nostra leadership in vari ambiti socioeconomici, rimaniamo tra i meno assicurati a livello di protezione privata e previdenza. Questo ci rende più fragili, come individui e come sistema.
La sfida è culturale e tecnologica
Oggi più che mai, serve un cambiamento culturale. La protezione non può essere considerata solo un costo, ma deve essere vista come un investimento strategico per il futuro. Un investimento che la tecnologia può rendere più accessibile, mirato e sostenibile.
- Per le imprese, significa gestire meglio i rischi operativi e ambientali grazie a modelli predittivi.
- Per le famiglie, vuol dire poter contare su strumenti più flessibili per la tutela della salute, del reddito e del patrimonio.
- Per il Paese, è un’occasione per colmare un ritardo strutturale e rendere più stabile il nostro sistema sociale.
Un nuovo ruolo per il settore assicurativo
Il ruolo degli attori del settore, in particolare dei broker assicurativi, si sta evolvendo. Non più solo intermediari, ma consulenti di protezione e promotori di innovazione. Attraverso l’utilizzo di AI, big data e piattaforme digitali, possono guidare cittadini e aziende verso scelte più consapevoli e tempestive.